Biblioteca comunale di Lovere

Alessandro e Francesco Mendini, 2006

La Biblioteca Comunale di Lovere affaccia direttamente sul lago Sebino, come parte di un edificio basso a forma concava, che determina una nuova piazza cittadina.
Poco connotata in facciata, perchè facente parte di un edificio continuo, la Biblioteca assume invece una propria precisa immagine all'interno.
L'ipotesi del progetto è quella di creare un grande spazio accogliente ed amichevole, facile all'uso, che permetta concentrazione ma anche rilassamento. La disposizione simmetrica delle scale e la forma ad anfiteatro del piano superiore favoriscono il senso di comunità e di piazza interna.
Dal punto di vista concettuale il progetto è diviso in tre parti:
A, l'involucro generale tecnico e funzionale, che si è tenuto volutamente poco visibile e il più semplice possibile (progetto Pesce e Mendini).
B, il sistema degli arredi molto emotivo e ricco di immagine anche ludica, giocato su materiali e mobilio in parte disegnati ad hoc, con una spettacolarità frutto sia di una interpretazione teatrale dei libri e delle funzioni di una biblioteca, sia della macro- segnaletica, sia dei ricordi industriali di Lovere (progetto Pesce).
C, le pavimentazioni, realizzate con un intarsio di linoleum a diversi colori, riproducente un disegno geometrico a forme astratte, che attraversa tutti i luoghi del piano terreno e del primo piano (progetto Mendini).
La collaborazione fra i linguaggi dei due studi di architetti è stata particolarmente articolata e pensata assieme a Silvana Anicchiarico, in modo che il risultato, frutto di una unica palette di colori e dell'uso di materiali decisi assieme, conduca a un'opera compatta e sintetica, accogliente, espressiva, di alta immagine e molto memorizzabile anche a distanza.
La prima produzione tessile nel 1700 con il panno di lana, la produzione della ruota e i precedenti storici siderurgici hanno ispirato vari elementi visivi del progetto, oltre naturalmente alla cultura e alle tradizioni del lago, che potrebbero essere l'elemento di caratterizzazione e di identità della Biblioteca. Il filo conduttore di tutte le scelte è stato quello di creare nel pubblico del luogo, ma anche in quello più lontano, il piacere ed il desiderio di frequenttare questo luogo culturale, artistico e modernissimo, adatto sia alla concentrazione della lettura che a un senso di assembrea e di teatro.
L'ingresso principale avviene al piano inferiore, verso il lago, mentre un ulteriore possibilità di ingresso è sul retro al piano superiore.
Gli spazi previsti comprendono al piano terreno, una grande zona aperta che ospita le funzioni di informazione, consultazione cataloghi, postazioni per collegamento internet e postazione per ipovedenti ed include gli scaffali di conservazione. A lato, separata, un'area per bambini con la possibilità di ingresso indipendente, oltre allo spazio per l'”Archivio Marinoni”, all'ufficio e ai necessari servizi.
Al piano superiore uno spazio aperto che affaccia sul piano inferiore, dedicato all'ascolto della musica e alla lettura libera; inoltre la sala lettura e due laboratori insonorizzati, riunibili in un'unico spazio. Una zona di ingresso a questo piano superiore, utilizzabile fuori orario, può anche essere destinata a luogo per proiezioni. A questo piano sono pure presenti i servizi igenici.
E' prevista in facciata la rimozione di alcuni pannnelli ciechi e la loro sostituzione con vetrate. Viene realizzata una piattaforma elevatrice che collega i due livelli della biblioteca.
Tutti i pavimenti, sia dei locali di lettura, i laboratori e anche i bagni e servizi sono previsti in gomma a teli con un disegno ad intarsio.