Salone Satellite, Milano

Alessandro Mendini, 2007

L'invenzione del Salone Satellite, dieci anni fa presso il Salone del Mobile di Milano, è stata una idea felice e ricca di moltissimi frutti progettuali. La formula si è dimostrata subito vincente, e non poteva essere altrimenti. Ospitare in un solo grande luogo la creatività nascente nel design, ed organizzarne la esposizione e la diffusione, è un atto energetico, propulsivo e spontaneo che dimostra come il mettere in relazione i giovani fra di loro sia un gesto altamente maieutico.
Nel corso dei dieci anni il Satellite si è sempre più affinato, dettagliato e diffuso nelle sue ricerche e contatti, fino a raggiungere le scuole e i singoli creativi nei più lontani luoghi della terra. Una azione metodica e costruita con paziente selezione, che ha visto transitare nella lunghissima lista dei partecipanti, anche certi autori poi affermatisi con qualità nel mondo professionale. Criteri didattici ed autori giovani di tutto il mondo a confronto, questa la formula del Satellite. Prototipi, autoproduzioni, ipotesi culturali e commerciali sull'habitat, ed infine il Satellite come passerella per i contatti con l'industria. E proprio l'innesco di questi contatti che si è dimostrato una forza propulsiva e uno strumento operativo molo importante. Il poter vedere cioè, nella mostra speciale di questo decimo Salone, opportunamente chiamata “AVVERATI”, quali e quanti esiti reali si siano sviluppati attraverso il satellite. Una mostra di “oggetti veri”, davvero realizzati per il mercato, di giovani forze, scaturita dai contatti con l'industria creatisi in quel luogo. Una grande soddisfazione, penso, per gli organizzatori. Una grande occasione, evidentemente, per i giovani che hanno progettato. Una grande palestra, infine, di esperienze culturali e di dibattito sul progetto, quale è raro trovare di questi tempi.