Nuala Goodman

Alessandro Mendini
Marzo 2008

Il ciclo dei “Ritratti milanesi” di Nuala Goodman è davvero un progetto particolare, frutto di grande perizia, costanza e coerenza. Nuala ha svolto la scelta dei soggetti da ritrarre con cura, su persone considerate a lei affini, persone amiche e ammirate, tutte appartenenti al suo mondo, quello del design. Persone perciò conosciute, e perciò suscettibili di essere ritratte non solo nei loro aspetti esteriori, ma sopratutto prese nel loro intimo, nel loro sentire. Uno a uno, o a coppie, i personaggi scelti sono stati fotografati, indagati e poi molto lentamente dipinti. Il processo è durato qualche anno, e la progressione del ciclo si è svolta piano piano, in un'aura mentale opposta a quella della dura velocità del progetto di design. Perciò tutte queste figure risultano come ovattate, come avvolte in uno spazio lontano e protettivo, che tutte le collega e le sommerge. Uno spazio materico che dal perimetro dei volti e delle figure invade decorativamente tutta la superficie di ogni quadro, ogni volta con diverse caratteristiche. Emerge in queste superfici il mondo e l'esprerienza di Nuala formatasi a Dublino, e mantenutasi fedele a una sua precisa poetica e sensibilità, anche dopo la sua variegata esperienza milanese. Irlanda perciò, con accenni ed innamoramenti anche verso l'iconografia indiana. Ecco allora che i “Ritratti milanesi” risentono dell'attenzione a tutti questi riferimenti, e le pennellate che generano i visi, gli occhi, le labbra e la pelle di queste figure, giocate su questo stile ben definito, concorrono e convergono verso la identificazione dei caratteri. Ne risultano degli identikit talvolta delicati e gentili, talvolta più aspri o anche duri, nei quali ciascuno dei personaggi è chiamato a riconoscersi, in un misto fantasioso di serietà, di ironia, di caricatura e di ieratica allucinazione, dove poi nei ritratti a coppia subentrano anche impressioni conturbanti. Si conclude così questo ciclo di amici milanesi della Goodman, sui quali lei ha impegnato tanta cura, attenzione, tanto tempo, affetto e isolamento. E noi, persone ritratte, gliene siamo grati, essendo partecipi di una saga pittorica del tutto particolare, in questo momento in cui le tele dipinte con il pennello risultano dei mezzi espressivi di nuova attualità.