Ettore Sottsass

Alessandro Mendini
Gennaio 2008

Ettore Sottsass è sempre stato per me un grande punto di riferimento. Era un uomo melanconico, ma capace di dare molta gioia. Faceva finta di non sapere che tutto il mondo copiava il suo lavoro. Mi affascinava il suo interesse per le culture poco organizzate, non ancora intellettualizzate, oppure antichissime. Amava le architetture classiche, le città-tempio, i grattacieli, le montagne, il mare. E' stato il perno attorno a cui hanno gravitato tutti coloro che cercano una architettura più libera. Attraverso di lui ha capito che progettare non è questione di ideologia, di ortodossia, ma è un fenomeno sensitivo, una ricerca d’identità. Gli ho sempre voluto molto bene.