Aldo Ballo

Alessandro Mendini
Marzo 2008

Mi viene sempre da pensare che cosa ne sarebbe stato della divulgazione del Bel Design italiano se non ci fosse stato Aldo Ballo. A quei tempi nessun mobile né oggetto è sfuggito alla sua costante, coerente, continua e metodica classificazione.
Sul candido set, sulla famosa passerella di Ballo & Ballo si sono succeduti tutti i capolavori del nostro design, resi omogenei e comparabili fra loro da una regia, una scenografia, dei giochi di luci ed ombre che sono state vere e proprie invenzioni stilistiche nel campo dello still-life fotografico. Invenzioni che hanno avuto una grande eco, anche attraverso la scuola dei tanti fotografi formatisi nel clima magico di quello studio. Uno stile arioso, pieno di chiarori, quasi evanescente, estremamente rispettoso del soggetto da ritrarre, e perciò delicato e dimesso, ma sempre inconfondibile, intenzionato a creare un'aura carismatica attorno all'oggetto.Ed è proprio attraverso queste immagini gentili, descrittive ma sempre estetiche, immobili e un po' metafisiche, che la bellezza del Bel Design italiano si è imposta nel mondo, propagandata appunto da un suo appassionato protagonista: il maestro fotografo Aldo Ballo.