Colloquio con Nanda Vigo

Alessandro Mendini, Domus, n° 653-1984

Tu sei architetto, designer e artista. Cita qualche architetto, designer e artista importante per la tua cultura.
Giove creatore e Minerva costruttore, Sen-Muth, progettista di corte della XVIII dinastia (prima di essere Progettisti, era necessario essere gran sacerdoti, il che comportava uno studio comparato sulla fenomenologia “corrente” e sull’occulto, secondo me indispensabili alla comprensione del comportamento come riscontro tecnologico all’attività progettuale), Buddha, Galileo, Leonardo, Goethe e Morart, non modelli, ma gente di cui condividevo le scelte.

Perché vivi con molti animali e vai sempre nel deserto del Sahara?
Training: con gli animali per il linguaggio, perché sono gli esseri in evoluzione che ci sostituiranno; nel deserto, perché lo sento come l’unico paesaggio del pianeta ad avere delle doti naturali di mutazione con la velocità del pensiero, comunque mi stimola questa attività. È un video, un tape su cui incidi suoni e immagini che usi in ampex, in moviola, li scomponi e li archivi, come un magico tape del 3000, e poi è in Africa, sai, “affinità elettive”, e dove in astratto c’è già l’essenza del nuovo kalpa.

Tu hai vissuto con Piero Manzoni. Quali tracce ha lasciato in te?
È bello giocare con gli eroi intelligenti, la competizione è stimolante: lui faceva i quadri bianchi e io le case, ambienti per vivere, con le pareti di vetro bianco con dietro il neon che cambiava colore con il mutare della luce esterna. Oggi è difficile trovare degli eroi, c’era Lucio Fontana, Marilyn Monroe, c’era Gio Ponti, il Che…mi piacerebbe che ci fosse Obi-one-Kenobi, meno male che ci sei tu…

Esprimi il tuo concetto di arredamento.
Arredamento è un termine neolitico in rapporto all’oggetto. Today ci sono molti teleschermi, alcuni utensili e qualche oggetto della memoria. Tomorrow, il nucleo abitativo avrà una grande consolle di comando che scompone e reintegra gli oggetti, produrrà films in 4D nei quali si può entrare a giocare per il tempo libero, e tutto il suo nucleo si posa ovunque si desideri long./lat. Sul pianeta.

Ti piace il “bel design” italiano? Ti senti emarginata?
Mi diverte molto che ci sia, molto firmato, non so in che misura ne faccio parte, l’emarginazione è un problema degli altri, sono un progettista occulto, formula progetti e li lancio nell’aria, qualcuno poi li prende e li realizza; prima tra la formulazione e la realizzazione occorrevano alcuni anni, ora pochi mesi, qualcosa sta cambiando. È questo un processo che esiste da sempre ma al quale non si è lavorato coscientemente.

Qual è l’obiettivo che più ti piace raggiungere?
Perfezionare la progettistica occulta, lo scopo ultimo però è quello di viaggiare nelle galassie, senza astronave, con un corredo mentale che ti permetta di costruire e dissolvere gli oggetti. Fare un tempio nello spazio le cui strutture e decorazioni siano costituite da un agglomerato storico figurato di ogni secolo, come è Cheope sulla terra.

Dimmi le tue idee politiche.
Morale è politica. La politica (non di partito) è moralità. Il concetto di morale è basilare a chi si accinge a disegnare strumenti di utilità all’uomo che non siamo di collaborazionismo al sistema schiavizzante.

Esprimi un giudizio sulla nostra epoca.
Interessante, eccitante, meravigliosa decadenza, ma non abbastanza catastrofe per l’evoluzione verso la nuova era. “Gloire à Celui qui a transporté son Serviteur, la nuit, de la Mosquée Sainte à la Mosquée Extrême”.