Corrado Levi

Alessandro Mendini, Flash Art 1986

Una casa costruita con dei mattoni a forma di C-A-S-A è una casa pleonastica, ma assieme è il suo opposto, un atto di mero formalismo intellettuale, giocato sulla problematica della casa stessa. Assomiglia a quando Magritte, disegnata una pipa, scrisse sullo stesso foglio “questa non è una pipa”. Dall’epoca dei “visi di verdura” dell’Arcimboldo, a quella di Magritte o delle prospettive Trompe l’oeil di Escher, a questi lucidi esempi degli allievi di Corrado Levi, compare insistente nell’arte il ruolo dell’AMBIGUITA’, come possibile metodo ideativo. Da quando “la natura è morta”, sono anche finiti i metodi ideativi di tipo naturalistico: la foresta, il mare, il cielo (ma anche il corpo dell’uomo e la stessa storia) non sono più tipologie sufficienti di riferimento. La verità, irraggiungibile, è sostituita dalla finzione, dal souvenir, dall’astrazione massima del concetto. La profondità del possibile elemento VERO è proporzionale all’elemento opposto: il suo gradiente di AMBIGUITA’.