Per Roberto Remi

Alessandro Mendini, 1987

Caro Roberto,
da tempo ti vedo emettere idee visive e progettuali, a due e a tre dimensioni. Mi sembrano inserite nella problematica della pittura e del design della nostra epoca, in modo molto luminoso, positivo, delicato e gentile.
Sono idee puntiformi, un progressivo insistente (ma non violento) caleidoscopio di possibilità, che hanno il fascino della lontananza e della dedizione. Ma da tempo ti vedo anche “segnare” i tuoi lavori con dei GRUPPETTI DI PAROLE, e noto che i VERSI sono il punto di partenza, il sintagma, il movente profondo, l’emozione istantanea, il referente, il momento d’amore, la tragedia (eccetera) del tuo immaginario visivo. La tua sensibilità progettuale si esprime TUTTA, “solo se” passa anche attraverso le PAROLE.
Io credo di avere problemi simili ai tuoi; e perciò si motiva questa mia letta, e perciò capisco (e mi piace) questo tuo assemblaggio di FRASI, il tuo (sussurrato) grido: AIULE’; cui non voglio dare, perché non lo richiede, nessuna spiegazione.
Dove non arriva altro tipo di espressione (altra tecnica), per te è necessario procedere con: AIULE’! Con follia?
Ciao,
Alessandro
Designer, pittore, poeta? Ecco un piccolo enigma…