Per S.A.D. Società Artisti e Designers

Alessandro Mendini, 1987

Basta la sola motivazione contenuta nel suo Manifesto di nascita, per mettere la “Società Artisti e Designer” al centro di un problema teorico, che in questi tempi si presenta come un vero e proprio quesito.
La domanda é questa: esiste oggi un un reale momento di svolta, per il quale il design debba passare dai metodi della progettazione tradizionale, a quelli tipici della creazione artistica? Dopo la lunga storia delle arti minori e applicate (con la loro sudditanza alle arti maggiori), dopo la breve e intensa storia del design industriale (con la sua soggezione alla catena di montaggio e alla funzione), é forse questa l’epoca di un genere di design omologabile con l’arte “maggiore”?
Il gruppo S.A.D., per il solo fatto di essersi costituito, risponde di sì a queste domande fondamentali. S.A.D. infatti, una delle prime équipes di operatori che - attraverso il polemico Manifesto “Arte e Design” e per la stessa scelta della propria sigla (“Società Artisti e Designer”) - si compromette in pieno, teorizza, prova e pratica già dal 1985, quel nuovo modo di impostare il progetto “sub specie artistica”, che oggi é al centro del dibattito con il nome di DESIGN/ARTE.
Il titolo del primo lavoro esposto a Venezia “Casa dello Spirito”, è efficace come un programma: una piccola struttura “vivibile” (tecnologicamente impeccabile), assume volume, senso e spirito “attraverso” l’effetto pittorico, “per mezzo” dell’efficacia informale.