Cosmesi Universale

Alessandro Mendini, 1987

>Fra l’idea che c’è dentro la mente di un artista e l’immagine oggettivata, ci sono quei “mezzi” (quelle materie e quei supporti) che ne permettono la realizzazione concreta. Spesso quei mezzi sono di tipo antico, senza per questo essere sorpassati, come i pennelli, i colori a olio, le tele, il marmo e tanti altri. Spesso sono di genere nuovo, come in questo caso la grafica computerizzata. Qualsiasi mezzo ha il suo fascino e rientra fra i materiali estetici, quando è adatto a portare a giusto compimento fisico l’espressione di un’idea. Ogni autore, evidentemente, perfeziona e possiede i suoi mezzi tecnici specifici, che ne fanno un virtuoso nel rapporto fra la qualità dell’idea e la forza dell’oggetto realizzato. Meno tecnica si possiede nell’usare un mezzo, meno preciso (e più mediato) sarà il risultato visivo dell’opera.
Basandomi su queste considerazioni, ho provato a comunicare delle idee che ho in mente molto bene, usando il computer graphic, cioé un mezzo tecnico che possiedo ben poco. Partendo da alcuni “segni visivi” di base, ho elaborato un catalogo di textures decorative, che a loro volta sono state applicate a un catalogo di oggetti comuni, come bicchieri, abiti, mobili, ad ottenere una famiglia di “cose” quotidiane. Un esempio sistematico di quanto chiamo “Cosmesi universale”, così come altre volte ho fatto con mezzi più rudimentali. Qui la sofisticazione elettronica mi ha aperto delle possibilità che la grafica tradizionale non permette, cioè la quantità pressoché infinita di mosse ripetitive e combinatorie che la complessità di un sistema decorativo comporta. Ne è risultata un’esperienza positiva, che vorrei continuare, perché l’ingenua iper-tecnologia del computer porta la mente verso idee inaspettabili, quando si usano i mezzi antichi