Francesca Alinovi

Alessandro Mendini, La Repubblica 1988

Francesca Alinovi ha indagato nelle persone e nei luoghi dove avvengono i più genuini processi creativi dell’arte visiva, con la straordinaria disponibilità e la tenerezza di una persona ingenua, curiosa e fantasiosa. È stata il prototipo del genere di critico “comportamentale”: essere tale, ha implicato unire precise caratteristiche scientifiche ad una vocazione di protagonismo recitativo, e poi avere il senso di osservare nel loro intreccio varie discipline assieme, pittura, design, architettura, scultura, arti applicate e cultura del comportamento. Francesca ha avuto l’intuito di sintetizzare questa complicata fenomenologia, restituendola non solo con la saggistica istituzionale, ma anche con slogan, e specialmente attraverso il proprio aspetto: se stessa appunto come opera di “body/critic/art”, il proprio corpo messo generosamente a sbalzo, quasi fosse uno strumento di captazione dell’arte.