Manuale di lavoro

Alessandro Mendini, 1988

Un “manuale di lavoro” frutto della poliedrica attività di Alessandro Mendini architetto, scrittore, pittore, ideatore di mobili, case, abiti e scenografie sperimentali, teorizzatore fra i più discussi e seguiti.
Nato a Milano nel 1931 è uno dei protagonisti di quella corrente che affronta il progetto “come arte”, e al contrario l’arte “come progetto”. Imbarazzante tracciare la storia di questo “trans/architetto” noto in tutto il mondo: perché passa attraverso le più varie esperienze connesse alle arti visive, in bilico fra discipline come il design, la pittura, l’architettura, la pubblicistica, il teatro, la moda, trovando fra di esse non una esigua e avara linea di confine, ma paradossalmente grandi spazi liberi.
La sua vocazione eclettica lo porta a dirigere quattro successive riviste (Casabella, Modo, Domus, Ollo), a svolgere azioni, lezioni e mostre un po’ dovunque, ricevendo ora premi e onorificenze, ora aspre critiche.
Mendini è interessato via via all’utopia radicale, al design banale, ai nodi più delicati della creatività individuale e collettiva.
Il suo lavoro di smontaggio e rimontaggio di tali meccanismi lo induce a formulare degli slogan provocatori, che danno luogo a continue polemiche: robot sentimentale, architettura ermafrodita, cosmesi universale, artigianato informatico, design pittorico, eccetera. Grande stimolatore di dibattito culturale, egli ha preparato negli ultimi quindici anni molti scenari su cui si sono mosse le ricerche nel campo dell’immagine, fino all’alzarsi del sipario su quello che è stato definito “movimento neo-moderno”. Rotte le catene del funzionalismo, Mendini disegna oggetti a come segni, messaggi fluttuanti dove determinanti risultano la superficie, il colore, il decoro. È un personaggio amatissimo e odiatissimo. Su di lui sono caduti gli strali acuminati di vari critici, ma schiere di giovani gli tributano invece gli onori dovuti a chi ha ispirato le rotture stilistiche e le invenzioni dello studio Alchimia, di cui fa parte. Sue opere sono presenti in vari musei e collezioni internazionali. Pubblica i libri “Paesaggio casalingo”, “Architettura addio”, “Progetto infelice”.