Design Oggi

Alessandro Mendini, 2003

La questione antropologica di un oggetto è quella di infondergli un'anima. Dalla profondità dei tempi, gli oggetti delle infinite etnie del mondo hanno posseduto un'anima, quella delle aspirazioni spirituali degli uomini dei loro popoli. L'oggetto di serie dell'epoca industriale é alla ricerca dell'anima perduta. Forse può trovare una completezza umana tornando alle origini del mondo, percorrendo l'utopia di un'epoca collocata al di là e oltre quella del modello economico. Un oggetto antropologico è un oggetto rispettoso di una civiltà a sua volta rispettosa dell'uomo. Un oggetto che aspiri a dignità umana è un oggetto controcorrente, e si innesta nella società dei consumi in posizione critica.
I mirabili oggetti presenti ormai solo nei musei di etnologia, esempi di armonia fra vita e rito in civiltà passate, non sono di fatto più riscontrabili nel mondo delle società industriali e post-industriali. Gli oggetti di design non hanno maturato il diritto di affiancarsi agli oggetti dell'antropologia storica. Il tentativo di reinserire con evidenza il gradiente estetico nel processo di ideazione dell'oggetto d'uso, fa parte di questa ricerca di dignità. Si cerca così di ricondurre il flusso deviato degli infiniti oggetti del consumismo anche elettronico e virtuale del design, dentro il tranquillo, lento fiume delle arti applicate.  E' chiaro che il problema non è il linguaggio, ma consiste nell'utopia di una radicale trasformazione dei cuori, cioè in nuovi modelli di civiltà capaci di sostituire valori umani ai valori economici.