Short Stories

Alessandro Mendini, 2004
Nove miniature, Aprile 2004

Se guardo dentro agli spazi un po’ siderali della mia mente, vedo passare, avvicinarsi, allontanarsi o scomparire, molti degli oggetti che ho ideato nel corso degli anni. Quasi fossero degli astri, essi sviluppano traiettorie e ricorrenze, alcuni si perdono per sempre, altri hanno orbite più frequenti e ravvicinate. Ce ne sono certi, e sono i nove di cui stiamo parlando, che non sfuggono come meteore o comete, ma che si configurano come dei capisaldi della mia storia, sono i miei pianeti, sono presenze insistenti.
Al giorno d’oggi, si sa, i pianeti dell’universo sono sotto continua osservazione, tante sonde vengono lanciate per meglio conoscerli e forse per conquistarli.
E così capita anche ai nove astrii dello spazio della mia mente, che attraverso analisi, rilievi e ricostruzioni cerco spesso di indagare per capirne meglio l’essenza, il carattere e il significato.
La Poltrona di Proust, il Divano Kandissi, le sedie Lassù e Scivolavo, il Monumentino da casa, l’Archetto, il Mobile Metafisico, il Tavolo e la Sedia Spaziale, la Colonna del Mobile Infinito. Sono mondi carichi di me, pieni di vicende note ma pure ancora ignote, segni, enigmi e testimoni di problematiche ancora non risolte. Penso che tutto ritorna: il tempo siderale magari non c’è, forse è enorme e lentissimo, può darsi che si svolga all’incontrario. Allora ho puntato oggi ancora l’attenzione su questi nove oggetti, ne ho rilevato la materia e la geografia, ho tentato di estrarne l’aura e l’energia, facendoli riapparire sotto forma di piccole e precise reliquie, Quasi un gioco mitologico, il bisogno di fissare il moto incerto e oscillante della mia mente attorno a questi nove punti di sicurezza.